I Castelli dell’Alto Adige e del Tirolo sono un must se state visitando questi luoghi tra Italia ed Austria. In realtà, fino al 1810, l’intera area mantenne la sua integrità territoriale quale Tirolo poi, con il Trattato di Vienna del 1809, si andò progressivamente realizzando l’assetto odierno. Ma andiamo per ordine…
Castelli dell’Alto Adige: un patrimonio straordinario
I castelli dell’Alto Adige rappresentano un patrimonio storico, architettonico e artistico straordinario. Ciò che colpisce è la loro numerosità nell’ordine delle centinaia. Difficile individuare un numero preciso anche perché alcuni non hanno resistito al passare dei secoli. Probabilmente, però, nessun altra area d’Italia ne conserva tanti.
Di questo fatto viene spontaneo chiedersi il perché. L’orografia dei luoghi e la storia antica del Tirolo credo siano la risposta a questa domanda.
Ci troviamo infatti in un territorio in prevalenza montuoso ma attraversato da ampie valli solcate dai fiumi che le hanno generate. Queste valli erano e sono sia vie di comunicazione che aree di forte sviluppo economico con un’attività agricola che risale ai tempi più antichi. Dunque esisteva sia la necessità di presidiare le vie di comunicazione che di difendere le attività economiche ed i possedimenti terrieri.
I viaggi degli Imperatori
In particolare l’attuale Trentino Alto Adige era, grazie alla lunghe valli dell’Adige e dell’Isarco, il passaggio preferito dagli imperatori del Sacro Romano Impero per scendere in Italia. Che si trattasse di missioni di guerra o di viaggi per essere incoronati dal papa, è da lì che si passava. A tali valli vanno aggiunte la Val Pusteria che apriva la strada verso il Cadore e da lì a Venezia e la valle del fiume Inn, nell’odierna Austria, dominata da Innsbruck.
E’ dunque evidente come questo articolato sistema di valli e fiumi andasse presidiato e difeso dai suoi proprietari, che si trattasse di vescovi o di feudatari laici.
Tirolo: storia brevissima
La storia del Tirolo è in realtà antichissima come peraltro anche quella delle sue fortificazioni iniziate già in epoca romana. L’anno che conta dal nostro punto di vista è probabilmente il 1027. Fu allora che l’imperatore Corrado II creò in questi luoghi due Principi Vescovi. Ovvero due vescovi che erano a tutti gli effetti feudatari dell’imperatori con potere secolare oltre che religioso sui loro territori.
Il Vescovo di Trento dominava il Trentino odierno e la parte meridionale dell’Alto Adige. Il Vescovo di Bressanone, invece, ricevette la parte settentrionale della Valle dell’Isarco, la Val Pusteria e la Valle dell’Inn. In termini pratici, più o meno il territorio che sarebbe divenuto poi il Tirolo.
Lo svilupparsi dell’istituto dell’avvocazia, cioè della possibilità che un feudatario laico gestisse proprietà ecclesiastiche su mandato del vescovo loro proprietario ed il fatto che l’avvocazia divenisse ereditaria, segnarono il progressivo indebolimento dei principi vescovi a favore dei loro feudatari. Così, alla metà del XIII secolo, Alberto III, castellano di Castel Tirolo, riuscì ad accrescere il suo potere tanto da controllare i feudi del Vescovo di Bressanone e farsi cedere dal Vescovo di Trento i feudi della estinta famiglia Appiano nell’attuale area di Eppan.
Mainardo II conte di Tirolo
Tralasciando i dettagli dinastici e saltando alcuni decenni, fu poi Mainardo II (1238-1295), della famiglia dei Gorizia, a portare per primo il titolo di Conte di Tirolo. Egli aveva sposato Elisabetta di Baviera, vedova dell’imperatore Corrado IV e madre di Corradino di Svevia. Fu proprio la forza che gli derivava dalle sue relazioni all’interno del sistema imperiale e la temporanea debolezza di quest’ultimo a consentirgli di prendere possesso del Tirolo.
Fu in questi decenni che si andò costruendo quel sistema economico e politico del quale i castelli sono testimonianza. E’ infatti un momento caratterizzato da un forte sviluppo economico e demografico ma anche delle arti e della cultura. Le vallate del Tirolo si popolarono così di magnifici castelli posti sulle alture che le circondavano.
La straordinaria nature dei luoghi, i picchi rocciosi, i fiumi alpini, gli strapiombi ma anche la scenografia dei campi coltivati e degli splendidi vigneti rendono la visita dei Castelli dell’Alto Adige e del Tirolo un viaggio indimenticabile.
Se vi siete appassionati alla storia del Tirolo, vi consiglio l’apposita voce della Treccani, cliccate QUI
Castelli dell’Alto Adige: percorso e visita
Come per qualsiasi viaggio, il tempo a disposizione determina in buona misura il percorso. Qui nel seguito troverete quindi i link a tutti gli articoli che abbiamo scritto sui castelli dell’Alto Adige e del Tirolo. Bolzano è certamente un’ottima base per la loro visita. Inoltre è a due ore di auto da Innsbruck con la possibilità di fermarsi a visitare Vipiteno proprio prima di valicare il Brennero. Ad Innsbruck, un luogo incantevole, abbiamo dedicato una serie di articoli che troverete tutti linkati nell’articolo principale sull’argomento (link più sotto) Innsbruck Capitale delle Alpi.
Da ultimo, non va sottovalutato il fatto che i due famosi castelli di Neuschwanstein e Linderhof costruiti da Ludovico di Baviera distano circa tre ore da Bolzano ed assai meno sia da Vipiteno che da Innsbruck.
In conclusione, se volete visitare i Castelli dell’Alto Adige, leggete:
- Castel Roncolo a Bolzano
- Castel Prosels a Fiè allo Sciliar
- Trostburg a Ponte Val Gardena
- Castel Wolkenstein Selva di ValGardena
- Castelbello in Val Venosta
- Castel Coira in Val Venosta
- Castel Appiano a Missiano
- Castel Taufers in Valle Aurina
- il Forte di Fortezza
- Trento Castello del Buonconsiglio: la Cappella
ed inoltre, in Tirolo:
Infine, in Baviera l’imperdibile Castello di Linderhof
Se volete approfondire Innsbruck, in questo articolo trovate anche i link a tutti gli articoli di ViaggiPiù: Innsbruck Capitale delle Alpi
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