L’Oratorio di Santa Cita a Palermo è un luogo di fascino dal colpo d’occhio incredibile. Iniziando dall’aula di ingresso dove le pareti sono adorne dai ritratti dei governatori della compagnia e dal grande quadro con il loro elenco.
Ma poiché oggi si accede direttamente alla sala principale dell’oratorio da una porta laterale rispetto all’altare, il trionfo degli stucchi serpottiani vi colpirà con tutto il suo fasto barocco.
Oratorio Santa Cita: storia minima
Nel settecento Palermo poteva contare su circa 90 oratori e nel caso di quello di Santa Cita la compagnia che lo governava (Compagnia del Rosario di Santa Cita) aveva l’obiettivo della remissione dei peccati attraverso le opere di carità.
L’oratorio di Santa Cita deve il suo titolo alla presenza a Palermo di una comunità lucchese che già alla fine del XV secolo aveva edificato una chiesa ed un ospedale dedicati a Zita (o Cita), santa lucchese del XIII secolo.
Giacomo Serpotta: stucchi dell’oratorio di Santa Cita
Fu realizzato con l’obiettivo di esaltare il culto della Madonna del Rosario e nell’opera fu determinante l’intervento di Giacomo Serpotta (1656-1732) il maestro di punta Palermo quando si parli di stucchi. Nato da una famiglia di artisti perlopiù scultori e plastificatori (il padre Gaspare e il nonno Giacomo) operò incessantemente per circa cinquant’anni.
La realizzazione degli stucchi delle pareti dell’Oratorio di Santa Cita avvenne durante un lungo periodo tra il 1686 e il 1718. Sono rappresentati i Misteri del Rosario attraverso un ampi ciclo che affollano le due pareti laterali e la controfacciata.

Nello specifico, i Misteri Gaudiosi sono rappresentati nella parete di sinistra, i Misteri Dolorosi in quella di destra ed i Misteri Gloriosi nella controfacciata.
Lascio a voi stabilire cosa vi impressioni di più nell’opera di Giacomo Serpotta. Se le grandi statue a rilievo sedute sui davanzali delle finestre (ed in particolare quella della grande figura musicante) oppure quelle posizionate sui timpani delle finestre stesse.
Oppure i motivi formati da quattro putti tra un finestrone e l’alto. O, ancora i “teatrini”: quattro per ciascuna fascia laterale più il grande teatrino della controfacciata che racconta la battaglia di Lepanto celebrazione della vittoria della fede i cristiani sui musulmani.
La Madonna del Rosario e la battaglia di Lepanto
Per comprendere il perché della scelta di dare centralità alla commemorazione della battaglia di Lepanto, bisogna tornare al XVI secolo. Infatti, il 7 Ottobre 1571 la flotta della Lega Santa sconfisse la flotta dell’impero ottomano fermando la sua espansione verso l’Europa. All’indomani della battaglia, papa Pio V istituì così la festa della Madonna della Vittoria.Il suo successore Gregorio XIII la trasformò nella festa della Madonna del Rosario. Infatti, i marinai cristiani avevano invocato, prima della battaglia, la protezione della Vergine recitando il rosario.
Oratario Santa Cita: la pala di Carlo Maratta
Merita di essere citata la bella pala d’altare di Carlo Maratta (Camerano 1625 – Roma 1713) del 1695 dedicata al tema della Madonna del Rosario. Perfettamente restaurata e (per una volta) brillantemente illuminata fa bella mostra di se insieme (ai lati dell’altare) alle due balaustre dorate: un’opera di intaglio finissima.
Non perdete neanche la formidabile lavorazione a madreperla dei sedili laterali dove si vedevano in preghiera o in dibattito i confratelli
La tecnica dello stucco
I lavori in stucco venivano eseguiti partendo dalla preparazione di modelli in creta. All’interno dello stampo veniva poi colato un miscuglio di gesso impastato con colla di pesce, polvere di marmo, calce spenta, sabbia, latte cagliato.
Un volta seccato, il risultato era un materiale particolarmente duro. Sull’ultimo strato di stucco veniva poi aggiunta polvere di marmo lucidata con spatole caldo e panni di lino (la cosiddetta allustratura) conferendo allo stucco un aspetto molto simile al marmo.
Lo stucco rispetto al marmo era un materiale più economico e dunque con il fiorire del barocco le committenze si moltiplicarono anche per via della sua elevata capacità plastica.
Oratorio Santa Cita Palermo Visita Informazioni
Via Valverde, 3, 90133 Palermo
Tel. 091 7853181
Orario: 9-19 tutti i giorni
L’Oratorio di Santa Cita è compreso nel Percorso del Sacro di Palermo che prevede due percorsi: il Barocco Serpottiano e il Barocco dei Marmi Mischi – info 091 2713833
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