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I Palazzi Dipinti di Roma: un percorso ragionato

I palazzi dipinti o, se preferite, i palazzi istoriati – che si trattasse di facciate ad affresco, stucco o graffiti – erano di gran moda nella Roma del ‘500. Un recente censimento ha contato trentasei superstiti ma, purtroppo, quelli veramente ancora godibili si contano sulle dita di due mani.

Dunque, se volete farvi un’idea di queste particolari facciate, proviamo a fare un giro insieme per goderci quelli meglio conservati. Se avete piedi buoni, potete anche provare a vederne una buona parte in un unico giro tra gli estremi di Via Giulia e Via dei Coronari.

Palazzi istoriati: le tecniche

Come vedrete ci troveremo di fronte a tre soluzioni per ornare le facciate: affreschi, stucchi e graffiti (o sgraffiti).

Quest’ultima forma necessita forse di una veloce spiegazione. Si tratta difatti di una particolare tecnica che funziona per sottrazione. Cioè togliendo materiale anziché aggiungendolo. In pratica, sulla facciata venivano stesi un certo numero di strati di intonaco a seconda di quanti colori si volevano usare. Poi l’artista toglieva (sgraffiava) gli strati superiori per arrivare al colore che doveva essere visibile in quel punto.

Firenze è oggi ancora dotata di un certo numero di palazzi siffatti. Se volete, leggete Firenze: un giro per gli sgraffiti del Rinascimento

Le facciate a stucco: Palazzo Spada

Se parliamo di facciate a stucco, allora Palazzo Spada a Piazza Capodiferro non teme rivali né a Roma né altrove. La facciata – dedicata agli eroi di Roma Antica (tema che vedrete tornare spesso) è ancora perfetta. Uno spettacolo memorabile.

La decorazione a stucco è dovuta al piacentino Giulio Mazzoni (1525 – 1618). Il committente fu il primo proprietario del palazzo, il cardinale Girolamo Capodiferro.

Per saperne di più, cliccate Palazzo Spada: la più bella facciata a stucco di Roma

Palazzo Spada è, in pratica, a piazza Farnese. Dunque in un punto perfetto per proseguire sia per via Monserrato dove troverete la facciata ad affresco di Palazzo Ricci che, più in giù, per via dei Banchi Vecchi dove si trova l’altra facciata a stucco sopravvissuta a Roma, quella del Palazzo dei Pupazzi.

Per uniformità di genere, partiamo dai Pupazzi anche se camminando troverete prima Palazzo Ricci.

palazzo spada roma

Palazzo dei Pupazzi: stucchi guerrieri

Il palazzo (via dei Banchi Vecchi 22) si chiama in realtà Palazzo Crivelli ma i romani, si sa, amano buttarla in caciara. Gian Pietro Crivelli, orafo milanese discendente di Urbano III, lo fece costruire nel 1538. Come vedrete scelse il motivo delle armature e delle armi per ornare la sua facciata. Così i romani soprannominarono i trofei d’armi pupazzi.

Purtroppo, gli stucchi di Palazzo Crivelli, probabilmente non curati così attentamente come quelli di Palazzo Spada, hanno avuto sorte peggiore ma sono ancora ben godibili.

Per approfondire cliccate qui: Il Palazzo dei Pupazzi tra stucchi e iscrizioni

palazzo dei pupazzi roma

Le facciate affrescate: Palazzo Ricci

Affacciato sull’omonima piazzetta, Palazzo Ricci mostra la sua originale conformazione ad Elle dovuta a successivi accorpamenti ed ampliamenti.

La sua facciata – ornata con le storie di Muzio Scevola e della fondazione di Roma – è opera di Polidoro da Caravaggio e Maturino da Firenze. Siamo intorno al 1520 e purtroppo i cinque secoli trascorsi ci hanno privata di oltre la metà degli affreschi.

Il palazzo, ancora oggi dei marchesi Ricci, ebbe proprietari illustri. Tra questi la potentissima Costanza Farnese, figlia naturale di Paolo III.

Per leggere più da vicino gli affreschi di Palazzo Ricci, cliccate: Palazzo Ricci: gli affreschi di Polidoro e Maturino

Palazzo Ricci Affreschi Polidoro da Caravaggio
Palazzo Ricci – Storia di Muzio Scevola

Palazzo di Tizio da Spoleto a Piazza Sant’Eustachio

Non so dove vi troviate esattamente a questo punto ma, dovunque siate, con una dozzina di minuti di passeggiata potete arrivare a Piazza Sant’Eustachio. Inizierei con il prendermi un caffè: tanto dal bar il palazzetto di Tizio da Spoleto si vede benissimo.

Gli affreschi sulla facciata sono dei fratelli Zuccari. Anzi, di Federico. Ma il fratello Taddeo si preoccupava della buona riuscita della commessa ed i due finirono per litigare quando il secondo prese il pennello e si azzardò a metter mano sulla parete.

Da sapere c’è che Tizio da Spoleto fu maestro di camera di Alessandro Farnese, poi Paolo III. A Roma il giro è sempre stato piccolo…

Un tempo il palazzetto era completamente affrescato. Oggi si è salvata solo una facciata. Per saperne di più, cliccate Il palazzo affrescato di Piazza Sant’Eustachio: litigio a casa Zuccari…

palazzo tizio da spoleto sant'eustachio

Palazzo Milesi alla Maschera d’Oro

Non lontanissimo – una decina di minuti a piedi – da piazza Sant’Eustachio si trova via della Maschera d’Oro. Merita dire che per arrivarci passerete di fronte a San Luigi dei Francesi e a Sant’Agostino. Come dire: posso lasciarmi scappare quattro tele di Caravaggio in pochi passi?

Secondo Giorgio Vasari, non proprio l’ultimo arrivato, gli affreschi della facciata di Palazzo Milesi furono il capolavoro di Polidoro da Caravaggio e Maturino da Firenze e forse anche il loro canto del cigno.

Certamente ragguardevoli per aver mantenuto il colore dorato degli uomini famosi ritratti tra le finestre del piano nobile. Sostanzialmente intatto il ciclo del Mito di Niobe.

Siamo intorno al 1525. Di lì a poco sarebbero arrivati i lanzichenecchi: Maturino sarebbe morto in quel frangente. Polidoro si sarebbe rifugiato a Messina.

A proposito, perché la via si chiama della Maschera d’Oro? Ve lo dico qui: Palazzo Milesi: gli affreschi di Via della Maschera d’Oro

Palazzo Milesi Mito di Niobe

Palazzi a graffiti: Via Crispi (e via Due Macelli)

A questo punto sarete giustamente stanchi e si sarà fatta ora di pranzo… Diciamo allora che la prossima volta che vi troverete a scendere per via Crispi data un’occhiata alla facciata del civico 82.

In realtà siamo nell’800 e così si spiega l’ottimo stato del graffito. Quest’ultimo è però assolutamente rappresentativo di come dovevano presentarsi diverse facciate a Roma decorate con questa tecnica.

Il tema della facciata è la musica: Raffaello, Tiziano e Michelangelo i tre grandi maestri ritratti. Un altro palazzo a sgraffiti, sempre ottocentesco, lo potete trovare nella vicina via Due Macelli.

Anche in questo caso, disponiamo di un approfondimento. Cliccare please: Via Crispi: graffiti tra musica e grandi maestri

palazzo a sgraffiti via crispi roma

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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