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Chiesa di Santa Caterina: Palermo tra cupole e campanili

La chiesa di Santa Caterina d’Alessandria a Palermo (ed il monastero di cui è parte) sorge proprio al centro della città.

Mentre la sua facciata si specchia su Piazza Bellini, di fronte alla Martorana ed alla chiesa di San Cataldo, il suo lato sinistro chiude Piazza Pretoria. Siamo dunque ad un passo dai Quattro Canti, centro simbolico del capoluogo siciliano.

Palermo Chiesa di Santa Caterina: Visita

palermo chiesa santa caterina d'alessandria visitaEd è proprio questa posizione a consigliarne la visita. Non tanto per gli interni quanto per la possibilità di arrampicarsi in cima al tetto dominando così scorci importanti del centro storico.

Sebbene risalga al XIV secolo, quella che vediamo è la sua veste sei-settecentesca. La chiesa di Santa Caterina viene infatti profondamente trasformata intorno alla metà del XVI secolo e solennemente inaugurata nel 1596. Poi, si arricchì di successivi apporti di matrice tipicamente barocca.

La grande volta è infatti adornata dagli affreschi (ben conservato e ben apprezzabile grazie alla luminosità della chiesa) Trionfo di Santa Caterina e Gloria delle Domenicane dipinti nel 1744 dal siciliano Filippo Randazzo (1695-1748).

L’Esaltazione del Santissimo Sacramento (1725) è invece del messinese Antonio Filocamo (1669-1743). Sono di Procopio Serpotta (figlio di Giacomo, 1679-1756) gli stucchi che, scenografici come sempre, circondano gli affreschi.

La cupola è infine affrescata da Vito D’Anna (1718-1769) che vi realizzo (1751) il Trionfo dell’Ordine domenicano e, nei pennacchi, le Allegorie dei quattro continenti. A proposito di questo tema, guardate il medesimo argomento trattato da Andrea Pozzo nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Roma.

Santa Caterina d’Alessandria: Palermo tra cupole e campanili

palermo chiesa santa caterina d'alessandria visitaLa chiesa di Santa Caterina d’Alessandria può poi contare su un apparato di marmi policromi (i marmi mischi per dirla alla palermitana) di tutto rilievo.

In particolare, vi segnalo nella navata principale i riquadri ad intarsio tra i quali Giona e la balena del palermitano Giovanni Battista Ragusa. Sono opere di livello veramente assoluto.

Diciamolo, Palermo ci regala spesso un barocco splendidamente sfarzoso. Dunque, lo possiamo ritrovare anche in altri edifici sacri, nella Chiesa della Casa Professa ad esempio.

Quello che invece la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria vi regalerà è la possibilità di arrampicarsi su su fino al tetto ed alle due terrazze. La prima domina piazza Bellini e, quindi, guarda da un lato verso la Martorana e San Cataldo mentre, se lo sguardo si sposta verso il mare, domina l’antico quartiere della Kalsa.

La seconda, si erge a piombo su piazza Pretoria e la sua fontana e guarda verso il Cassero che risale verso Porta Nuova e il Palazzo dei Normanni. Dunque un colpo d’occhio da non perdere.

Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria Palermo Informazioni e Orari

Piazza Bellini 2, Palermo
Tel. 091 2713837
Orari di Apertura: tutti i giorni dalle ore 9,30 alle ore 18,00

Visitare Palermo e la Sicilia

A un passo da Santa Caterina visitate la Chiesa della Martorana per i suoi mosaici e la Fontana Pretoria capolavoro del rinascimento fiorentino… migrata a Palermo.

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Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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