Santa Maria della Pace è un libro di storia dell’arte che si materializza in 3D. Posta alla sinistra del Chiostro del Bramante, racconta due storie particolari diverse tra di loro. Nell’atrio della chiesa, quella dei primi decenni del ‘500 e degli artisti che ruotarono intorno alla fabbrica di San Pietro. Nell’emiciclo dell’altare maggiore, quella di molti dei maggiori protagonisti della pittura a Roma tra ‘500 e ‘600.
Le Sibille di Raffaello e Baldassarre Peruzzi
Certo, Santa Maria della Pace è la chiesa delle Sibille di Raffaello Sanzio (1483-1520), ma sarebbe limitativo fermarsi qui. Le Sibille che coronano la Cappella Chigi sono certamente la perla della chiesa ma cosa dire della Cappella Ponzetti di fronte.
Essa è dovuta al senese Baldassarre Peruzzi (1481-1536) che per il Cardinale Ponzetti vi dipinge una Vergine con Bambino insieme alle sante Brigida e Caterina e al committente. Subito sopra, nel piccolo catino absidale, scene bibliche con, in primo piano, una deliziosa adorazione dei magi. Baldassarre Peruzzi fu uno dei protagonisti della decorazione di Villa Farnesina a Trastevere Su di lui potete leggere Loggia di Galatea: grandi pennelli a confronto.
La Cappella Cesi e il Sangallo
Non è certo da meno, poco più avanti, la Cappella Cesi. Progettata da Antonio da Sangallo il Giovane, è il trionfo della scultura. Le statue di San Pietro e Paolo e le grottesche scolpite da Vincenzo de’Rossi (1525-1587) sono esemplari. Come anche i monumenti funebri di Angelo Cesi e della moglie Francesca, del medesimo autore.
Gli affreschi al di sopra della parte scultorea, nella lunetta, sono di Rosso Fiorentino.
Santa Maria della Pace: l’emiciclo
L’emiciclo ottagonale che costituisce il corpo della chiesa dispone, oltre alla cappella maggiore, di altre quattro cappelle poste, due a due, ai lati di questa.
Qui ci spostiamo di uno o di due secoli più avanti. Nella Cappella del Presepe troviamo Girolamo Siciolante da Sermoneta. Nella successiva Cappella del Crocifisso due tele di Orazio Gentileschi (1563-1639) che è presente anche nella Cappella Olgiati con un Battesimo di Gesù. La Cappella Benigni, infine, ospita una tela del Cavalier d’Arpino (1568-1640), San Giovanni Evangelista e l’Angelo.
La Cappella Maggiore
La cappella maggiore custodisce la Madonna della Pace, immagine per la quale la chiesa è stata costruita. E’ una elaborata realizzazione di Carlo Maderno (1556-1629) che la pose in opera tra il 1611 e il 1614.
E’ particolarmente scenografica la soluzione del grande timpano con gli affreschi dell’abside che lo incorniciano alle spalle. Le due statue poste sul timpano (Giustizia e Pace) vennero realizzate da Stefano Maderno (1576-1636), fratello di Carlo.
Sono invece dovute al pennello della bolognese Lavinia Fontana (1552-1614) le belle tele sull’arco esterno della cappella. A sinistra (guardando) Santa Cecilia e Santa Caterina da Siena. A destra Santa Agnese e Santa Chiara.
Adesso, ponetevi al centro della chiesa e alzate gli occhi. Vi apparirà, nel lucernaio della cupola, l’affresco di Dio Padre benedicente.
Chiesa di Santa Maria della Pace: la storia
Qualche cenno sulla storia della chiesa di Santa Maria della Pace. Essa sorge nel luogo dove antecedentemente si trovava Santa Maria de Aquariciariis. Il suo portico ospitava l’immagine della Vergine e del Bambino che oggi si trova nella cappella maggiore.
Immagine veneratissima, fu colpita con una pietra e la tradizione vuole che sanguinò. Così Sisto IV della Rovere (1414-1484) mutò il nome della chiesa in Santa Maria della Virtù e si propose di erigere un nuovo edificio sacro.
Intanto, nel 1482 la chiesa venne ribattezzata Santa Maria della Pace per ricordare un accordo diplomatico stretto dal papa con Milano e Napoli.
I lavori iniziarono intorno al 1482 e furono portati a termine dal successore di Sisto IV, Innocenzo VIII.
Se l’impianto interno della chiesa è fondamentalmente quello quattrocentesco, l’esterno è seicentesco. Fu infatti Alessandro VII Chigi a commissionare a Pietro da Cortona nel 1656 la facciata della chiesa che vediamo oggi. Nella medesima occasione venne rialzato il tetto della navata d’ingresso e Pietro da Cortona progettò gli attuali ornamenti della cupola.
Approfondimenti
Trovandoci a un passo da Piazza Navona. c’è solo l’imbarazzo della scelta su cosa vedere. A seconda dei vostri gusti, vi diamo qualche suggerimento:
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