Il Castello di Linderhof, a Ettal, dista 134 chilometri da Vipiteno. Dunque, i castelli fiabeschi costruiti da re Ludovico di Baviera nella seconda metà dell’800, sono molto più vicini all’Italia di quanto non sembri.
I Castelli di Ludwig: una meta appena oltre confine

A sua volta, questa cittadina al confine tra Italia ed Austria si trova a circa un’ora di viaggio dal famosissimo Neuschwanstein dal quale il castello di Hohenschwangau dista solo un misero chilometro.
Dunque, se vi trovate in vacanza in Trentino Alto Adige, la visita a 3 su 4 dei Castelli di Ludwig è tutto fuorché proibitiva. In realtà, vederli tutti e tre in un giorno solo e rientrare in Italia per cena è voler chiedere un po’ troppo. Non perché sia tecnicamente impossibile ma perché essendo mete molto frequentate e visitabili solo con visite guidate è difficile mettere insieme una sequenza così tirata.
Non sottovalutate però il fatto che a Linderhof sia disponibile un piacevole albergo. Peraltro, serve un Wienerschnitzel più che passabile (con poca originalità è il mio piatto preferito quando mi trovo tra Austria e Germania) e la birra non manca di certo.
Il Castello di Linderhof: la visita
Sebbene Neuschwanstein sia certamente il più noto ed anche quello più marcatamente stravagante, il Castello di Linderhof ha il fascino della perfezione, di una capacità unica di fondere lo stile sfacciatamente neobarocco degli interni con momenti di neoclassicismo assoluto.
Ha anche il fascino di compenetrare gli opposti: il giardino all’italiana con il parco all’inglese. Di far convivere ciò che non può dialogare: la grotta di Venere con il chiosco moresco. Per non dire delle figure dorate che popolano le fontane ed i vasi dallo stile indefinibile che animano il giardino.
Tutto questo è Linderhof che però difficilmente può essere descritto perché va vissuto da ognuno di noi e da ognuno di noi interpretato (come anche Neuschwanstein) secondo la propria sensibilità e le proprie emozioni. Non dimenticando mai colui che tutto questo costruì come proprio rifugio tra le montagne bavaresi e la cui vita – segnata da una vena di pazzia – era certamente più accompagnata dalla malinconia che dalla gioia.
Il Castello di Linderhof venne costruito tra il 1869 ed il 1886, anno della morte di Ludwig, trasformando ciò che originariamente era un padiglione di caccia del padre Massimiliano II. Fu il castello nel quale Ludwig trascorse più tempo e quello che più amò. Per lui aveva inventato un soprannome Meicost Ettal che era l’anagramma della celebre frase di Luigi XIV, il Re Sole, “l’État c’est moi”.
Linderhof: la Grotta di Venere e i giardini
Se l’interno è certamente il trionfo del barocco, forse un po’ imponente per il nostro gusto moderno, sono i giardini a divenire indimenticabili. Disegnati attraverso geometrie rigorose, i giardini veri e propri, percorsi da giochi d’acqua e adorni di fontane, circondati da un grande parco di circa cinquanta ettari, trovano il loro momento lirico nel raffinatissimo Tempio di Venere posto alla sommità dei giardini a terrazze che fronteggiano l’edificio.
La Grotta di Venere dona, nella visita del Castello di Linderhof, un’emozione a se. Ludwig trovò ispirazione nella Grotta Azzurra di Capri ma non mancò di farne un’opera di tecnologia avanzatissima. Infatti i giochi di luce che ancora oggi possiamo ammirare erano all’epoca prodotti da una centrale elettrica che il re vi fece installare nel 1878 e che rappresentava all’epoca un unicum.
Si racconta che Ludwig passasse ore intere nel laghetto della grotta, nella barca a forma di conchiglia, assorto nei suoi pensieri. La grotta, però, era anche il luogo dove il re, unico spettatore, faceva rappresentare le opere di Wagner, il suo compositore prediletto, ed anzi essa era stata realizzata proprio con questa finalità.
Schloss Linderhof
Linderhof 12, 82488 Ettal
www.linderhof.de
Apertura: da Aprile a Metà Ottobre, dalle 9 alle 18; da Metà a Ottobre a Marzo dalle 10 alle 16. La Grotta di Venere è aperta solo da Aprile a Metà Ottobre
Alto Adige e Tirolo – Approfondimenti
Se siete in giro tra Baviera, Alto Adige e Tirolo, ecco per voi alcune letture consigliate:
- Castelli dell’Alto Adige: percorso, visita e storia
- Mercatini di Natale: cosa potete trovarvi?
- per visitare Innsbruck e i suoi dintorni leggete Innsbruck Capitale delle Alpi
Infine, se siete appassionati d’arte, ecco alcuni spunti in zona:
- Friedrich Pacher: l’altare di Santa Caterina
- Monguelfo: il tabernacolo di Pacher
- San Candido: le storie della Collegiata
One Comment