San Leo – l’antica Mons Feretrius, da cui il nome della dinastia dei Montefeltro – è un sasso imprendibile che spunta come magicamente dalle colline che lo circondano.
Quaranta chilometri circa da Rimini. Poche miglia in linea d’aria da San Marino con la Rocca del Titano che sembra di poter afferrare con una mano. Una rocca indimenticabilmente scenografica, due chiese antiche (la pieve e la cattedrale), la torre civica, qualche palazzo patrizio ed un pugno di case: tutto così ben conservato da poter essere un vanto per il Belpaese.
Visitare San Leo tra Rimini e San Marino
Impossibile non visitare San Leo. La fortezza – dove passò imprigionato gli ultimi cinque anni della sua vita Cagliostro – è un capolavoro d’arte militare rinascimentale (Francesco di Giorgio Martini su commissione di Federico di Montefeltro nella seconda metà del ‘400) ma il luogo era da sempre frequentato vuoi per motivi di culto o di guerra almeno fin dai romani.
Mistici i due edifici sacri così rigorosamente e severamente romanici con le loro colonne di spoglio (guardate i capitelli) e le due cripte. Severa e imponente la torre civica a pianta quadrata ma costruita intorno ad una torre preesistente a pianta circolare: forse primo baluardo difensivo medievale, è lì da ben prima dell’anno mille.
San Leo: una rocca e due chiese
La città più bella d’Italia? San Leo: una rocca e due chiese. La frase è di Umberto Eco, cittadino onorario di San Leo. Al di là delle classifiche, il luogo ha il suo magnetismo.
Romani, goti, bizantini, longobardi, franchi, i Montefeltro, i Della Rovere, infine lo Stato Pontificio. Passata di mano mille volte, credo che ognuno dei suoi signori abbia trovato irresistibile il fascino di questo scoglio affiorante che si staglia tagliente contro il cielo.
Non mancano i visitatori illustri, alcuni dei quali loro malgrado dato l’utilizzo della rocca anche come carcere. San Francesco d’Assisi predicò a San Leo l’otto maggio del 1213 e qui incontrò il conte Orlando Cattani di Chiusi che in quell’occasione gli donò il Monte della Verna.
Dante Alighieri lo visitò durante il suo esilio e lo cantò nella Divina Commedia (IV canto Purgatorio). Oltre a Cagliostro, fu imprigionato nella rocca, nel 1844, anche Felice Orsini, l’attentatore di Napoleone III che poi venne ghigliottinato.
Infine, va detto che San Leo fu anche capitale del Regno d’Italia quando l’ultimo dei sui re, Berengario II, vi si rifugiò per due anni (961-963) capitolando poi all’assedio posto dall’imperatore Ottone I.
Dintorni di San Leo: qualche spunto
San Leo è a due passi da Rimini, dunque non mancano opportunità per visite interessanti. Ad esempio:
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