La Madonna del Bagno è un luogo di devozione assoluta. 680 mattonelle (o formelle) di ceramica lo provano. Incastonate nelle mura della chiesa come gemme, le ricoprono completamente. I colori sono quelli di Deruta, lì ad un passo.
Le scene dipinte raccontano le grazie ricevute nel corso del secoli. Dal 1657 per l’esattezza. Le circostanze mutano col passare degli anni. Cadute da alberi e da cavallo, malattie, naufragi, terremoti. Poi arriva la modernità, con gli incidenti d’auto e di moto. Ma la devozione – mutata mutandis – è sempre quella e le mattonelle ex voto per grazia ricevuta sono li a raccontarlo.
Se siete in zona per un week end o solo di passaggio sulla E45, non mancate di andarci. Dalla E45 (uscita Casalina) la chiesa dista qualche centinaio di metri. Un attimo del vostro tempo in cambio di una grande emozione.
Madonna del Bagno: la storia
E’ il 1643, siamo a Casalina, non distante da Perugia. Frà Pietro Bruni, francescano, trova per terra il fondo di una tazza di ceramica con il disegno della Madonna con Bambino. Perché non sia calpestata, la pone tra i rami di una quercia. Dieci anni dopo, Cristoforo di Filippo, “merciaro di Casalina”, trova di nuovo l’immaginetta per terra e la fissa tra i rami della quercia.
Sarà il primo ad invocare la Madonna del Bagno a favore delle moglie malata e per la cui vita teme. E la moglie guarisce. Così, il 16 luglio 1657, sono i primi ad appendere alla quercia una tavoletta ex voto di ceramica. Subito, l’Abate del Monastero benedettino di San Pietro a Perugia, Padre Gregorio Ricciardetti di Arezzo, fa realizzare la prima chiesetta dove, il 25 marzo dell’anno successivo, dice Messa.
L’edifico sacro viene nel tempo ingrandito ed a più riprese restaurato e consolidato, fino alla sua forma odierna. Cresce anche la devozione, e si accumulano le formelle di ceramica. Ciò avviene soprattutto nel ‘600 e nel ‘700 per rallentare nel XIX secolo e riprendere con rinnovata devozione a partire dalla Grande Guerra.
Perché Madonna del Bagno?
Il nome di Madonna del Bagno è dovuto ad una sorgente d’acqua prossima alla chiesa. Essa disseta ancora oggi i visitatori. Il luogo dove sorgeva la quercia si chiamava infatti Colle del Bagno: da qui il nome della chiesa che ha nel tempo preso il plurale.
E la quercia?
La quercia e la piccola immagine della Madonna con il Bambino sono oggi conservati nell’altare maggiore della chiesa. Sul retro dell’altare, protetta da un vetro, potrete vedere la prima formella. Quella che Cristoforo di Filippo, il “merciaro di Casalina”, e sua moglie avevano appeso alla quercia il 16 luglio 1657 per grazia ricevuta.
Santuario Madonna del Bagno
Strada St. E 7, 06053 Deruta (PG)
T. 075 973455 – http://www.madonnadelbagno.it
Orari: 8-12.30; 14.30-18.30 (19.00 estate)
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