Visitare Tuscania significa visitare la Regina del Tufo. Se questo materiale, di cui la Tuscia è ricca, trova impiego in molti dei centri di quest’area. Certamente però a Tuscania raggiunge il suo acme.
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Valentano sul Lago di Bolsena: visita e storia
Visitare Valentano, posta su una delle creste dell’antico cratere vulcanico che accoglie il Lago di Bolsena, è un’ottima idea per la bella vista sul lago, la grande Rocca Farnese, il Museo Civico e l’antico borgo.
Montalto di Castro: la visita
Montalto di Castro – l’antico Castrum Montis Alti – si alza su uno sperone di poche decine di metri sulla vasta pianura della Maremma che la circonda.
Il Parco dei Mostri a Bomarzo: storia e visita
Bomarzo il Parco dei Mostri – o il Sacro Bosco, per meglio dire – e Villa Lante a Bagnaia sono separate da pochi chilometri ma unite da due momenti alti della raffinata cultura rinascimentale romana e dal dialogo continuo tra natura e ragione. Tra simbolismi e bellezza. Tra studio e svago. A pochi passi poi c’è Caprarola, con il superbo Palazzo Farnese.
Museo delle Confraternite di Orte
Il Museo delle Confraternite di Orte è una piccola sala delle meraviglie, di testimonianze di fede e devozione antiche ma ancora vive. Tanto vive che, ancora oggi, forse nove secoli dopo la prima volta, quegli oggetti, quelle testimonianze, ancora escono in processione.
Chiesa della Santissima Trinità fuori le Mura ad Orte
La Chiesa della Santissima Trinità fuori le Mura ad Orte è un luogo che ha il fascino sereno e malinconico degli antichi romitori. Nel contempo la sua particolare posizione la rende una tappa obbligata per coloro i quali visitando la Orte medievale e rinascimentale -nonché la fantastica Orte Sotterranea – vogliano avere dell’antico borgo una visione panoramica e di insieme.
Orte Sotterranea e l’ Acquedotto Etrusco
Orte sotterranea con il suo acquedotto etrusco, le colombaie rupestri, il pozzo di neve è un tesoro unico e, per fortuna, amorosamente custodito. L’ Acquedotto Etrusco di Orte rende la visita un’opportunità da non perdere, non solo l’eccezionalità del “manufatto” in se ma per la sua capacità di rendere immediatamente evidenti funzioni ed evoluzioni dell’opera idraulica in un lunghissimo intervallo di quasi venticinque secoli.