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Capodimonte sul Lago di Bolsena: la visita

Capodimonte, sul Lago di Bolsena, borgo medievale ma di origini antichissime, merita la visita per diversi motivi. La spiaggia e il porto turistico. La vista sul lago e sulle isole Martana e Bisentina. L’antico borgo con la rocca ottagonale.

Insomma, sia che siate alla ricerca di una giornata di relax in riva al lago o di una passeggiata nel passato o, meglio, di ambedue, Capodimonte andrebbe incluso in un tour del Lago di Bolsena.

Capodimonte sul Lago di Bolsena: la storia

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Capodimonte – rocca Farnese

Poco a nord rispetto a Capodimonte, sempre sulle rive del lago, potete scorgere il monte Bisenzio. Qui è sorgeva un abitato Villanoviano (IX sec. a.C.) poi divenuto la città etrusca di Bisenzio. Conquistata dai romani nel III secolo, divenne municipio nel 90 a.C. con il nome di Vesentium.

Caduto l’Impero Romano, a causa dei pericoli derivanti dalle ripetute invasioni di popolazioni barbare, parte degli abitanti si trasferì sul vicino promontorio più a sud. Nacque così nel X secolo Vico Capomarta che divenne poi Castrum Capitis Montis che divenne parrocchia nel 1102.

In una prima fase Capodimonte fu sottoposto alla famiglia feudale che controllava Bisenzio (un ramo degli Aldobrandeschi di Sovana) la quale – soprattutto con Niccolò di Bisenzio (XIII sec.) – cercava di difendere i propri territori dalle mire del papato anche grazie all’alleanza con la potente Orvieto. Comunque sia, dopo il controllo da parte dei signori di Bisenzio e di Orvieto, Capodimonte finì nell’orbita del papato. Dal 1369 venne nel possesso del Vescovo di Montefiascone e nel 1385 passò ai Farnese.

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Bisenzio sopravvisse peraltro fino al XIX secolo quando fu completamente abbandonato.

Come detto, Capodimonte entrò a far parte dei possedimenti dei Farnese con Ranuccio il Vecchio. Suo figlio Pier Luigi Farnese (1420-1485) fece edificare l’originale rocca ottagonale che ancora oggi domina l promontorio.

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Isola Martena

Il suo attuale aspetto è però dovuto ad un progetto di Antonio da Sangallo il Giovane per incarico del figlio di Pier Luigi, quell’Alessandro (1468-1549) che diverrà papa con il nome di Paolo III, fatto fondamentale per il consolidamento del potere dei Farnese.

La storia vuole che in questa rocca sia nata la sorella di Alessandro, Giulia. Quest’ultima, della “la Bella”, fu l’amante di papa Alessandro VI Borgia.

Nel 1537, papa Paolo III creò il Ducato di Castro per consolidare i possedimenti in Tuscia dei Farnese. Capodimonte ne entrò a far parte e vi rimase fino al suo disfacimento nel 1649.

A quel punto, Capodimonte entrò in possesso della Camera Apostolica, in pratica dei possedimenti diretti della Santa Sede.

Capodimonte: la visita

Capodimonte balneare può contare su un lungolago di circa 6 km nell’ambito del suo territorio comunale con un affollato porticciolo turistico. Un luogo assolutamente carino e relaxing. Sempre sul lungolago, potrete trovare il Museo della Navigazione che custodisce una piroga dell’età del bronzo. Testimonianza, questa, di quanto antica possa essere stata la frequentazione umana del Lago di Bolsena.

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Capodimonte – Piazza della Rocca

Il borgo antico, invece, si distende in posizione particolarmente panoramica più in alto sul promontorio e si dispiega ai lati di Piazza della Rocca. L’originale Rocca Ottagonale dei Farnese, il Palazzo Borghese nel quale, nel ‘600, dimorava per diletto il principe Marcantonio, la lunga chiesa di Santa Maria Assunta. Poi, dall’antica Porticella (antica porta d’accesso la borgo) spuntano fuori il monte Bisenzio e l’Isola Bisentina.

Da ultima, scendendo da Piazza Umberto, torverete la Mergonara: la spiaggetta il porticciolo utilizzato dai  Farnese per navigare sul lago.

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Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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