Rasiglia è un piccolo e grazioso borgo d’acque in Umbria. Ma è anche un bell’esempio di come con poco si possa fare tanto. E di come un turismo intelligente possa salvare un luogo ed una comunità ormai condannati all’estinzione.
Rasiglia paese d’acqua
La fortuna di Rasiglia sta nell’acqua che l’attraversa. Infatti il paese si sviluppa a valle di una fonte le cui acque l’attraversano per poi confluire nel Menotre. Quest’ ultimo è un piccolo fiume che scorre per circa 30 km interamente nel territorio di Foligno (da Orsano, frazione di Sellano, fino alla confluenza nel fiume Topino nei pressi di Scanzano).
Per secoli, il Menotre ha significato prosperità per molti paesi lungo il suo corso. Pesce, ovviamente, ma anche forza motrice per mulini e tessiture. L’evoluzione dei sistemi produttivi non ha però portato fortuna ai piccoli borghi dell’alta collina, in Umbria come altrove. Il trasferimento delle attività produttive verso le valli, ha costretto le popolazioni a trasferirsi anch’esse spopolando i paesi e condannandoli, quindi, nel lungo periodo, all’estinzione.
Il recupero del paese
Rasiglia ha saputo in questi ultimi anni invertire questa tendenza trasformandosi in un’attrazione turistica.
Recuperati (assai bene) il corso d’acqua che l’attraversa, i lavatoi, la grande vasca nella parte più bassa del paese. Ristrutturate le case. Aperte botteghe di prodotti artigianali e ristorantini, Rasilia è diventata un’affollata meta turistica.
Così, i tanti visitatori risalgono le stradine per scoprire i mille particolari del ruscello che attraversa Rasiglia. Le cascatelle, le chiuse, le piante acquatiche e quelle che prosperano ai bordi del rivo. Le gallerie che passano sotto le case, i tanti piccoli camminamenti che si nascondono tra le abitazioni.
Uno spaccato sulla vita di una comunità di un tempo. Un luogo e tradizioni da difendere e valorizzare.
Rasiglia: dov’è e come arrivarci
Rasiglia si trova nell’alta Val Nerina, praticamente al confine tra Umbria e Marche (da Rasiglia a Colfiorito è questione di pochi km).
E’ possibile raggiungerla facilmente da Foligno. Sono circa 20 km percorrendo la SS 77 Val di Chienti che da Foligno sale verso Colfiorito (direzione Macerata) e poi la seguendo la segnaletica stradale.
Esiste un’altra alternativa per chi provenga da Roma o dall’A1 (quindi da Terni). Ma la riserverei a chi sa tenere bene in mano il volante.
Superata Spoleto, uscite dalla superstrada ad Egi e da lì sono circa 30 km di strade di montagna da, direi, una corsia e mezzo… Un percorso selvaggio anni luce lontano dal brulichio del fondovalle ma certamente più impegnativo.
Rasiglia: un po’ di storia
L’abitato di Rasiglia risale, probabilmente, agli inizi del ‘200. E’ dominato dai resti del mastio e della cinta muraria del Castello dei Trinci, signori di Foligno nel XIV secolo.
Il luogo era importante sia per la presenza delle acque sia per controllare le rete viaria del tempo.
Infatti, a differenza di oggi, una rete di strade e sentieri percorreva le valli interne e, tagliando le montagne, permetteva di accorciare i percorsi. Così le merci si muovevano (in questo caso) dall’interno dell’Umbria verso la costa adriatica o tirrenica.
La forza motrice dell’acqua, come detto, gli ha assicurato prosperità per lunghi secoli con una specializzazione nella produzione di tessuti. Poi, con la chiusura dell’ultimo lanificio nel 1980, lo spopolamento: oggi, grazie al turismo, una nuova vita ed un esempio da imitare.
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