La visita della Piscina Mirabilis è un must se vi trovate nell’area dei Campi Flegrei. Posta al di sopra del Lago Miseno a Bacoli è un capolavoro dell’ingegneria idraulica della Roma Antica. 12.600 metri cubi d’acqua dolce era infatti quanto poteva contenere la più grande cisterna militare romana giunta fino ai giorni nostri. Un’opera colossale e assolutamente scenografica.
Scavata nella collina di tufo al di sopra del porto tra il 33 ed il 12 a.C., era la riserva d’acqua dolce della flotta più importante della marina militare romana, la Classis Misenensis, istituita da Augusto intorno al 27 a.C. Nell’area costituita dal Lago Miseno e dal porto naturale più esterno (riparato dall’Isola di Punta Pennata) potevano trovare riparo 250 navi e alloggio 10.000 uomini.
Piscina Mirabilis: una cattedrale sotterranea
La cisterna – ribattezzata Piscina Mirabilis ai tempi dei Grand Tour (fu visitata da Mozart, Goethe e Dumas) – è lunga 72 m e larga 27 per un’altezza di 15. Le mura sono in opus reticolatum opportunamente impermeabilizzate. L’inclinazione del fondo del faceva si che i detriti presenti nell’acqua scorressero verso la piscina limaria ancora in sito (profonda circa un metro più del pavimento generale) facilitando le operazioni di pulizia della cisterna stessa.
A colpire il visitatore sono le grandi colonne (48) che, disposti su quattro file da dodici, sorreggono la volta del soffitto. Proprio da una serie di aperture poste sul soffitto l’acqua veniva estratta dalla cisterna e poi fatta scendere verso il porto per rifornire la flotta.
L’acquedotto del Serino
La Piscina Mirabilis è la più grande cisterna militare romana conosciuta. Per superarne la capienza bisogna far riferimento alle grandi cisterne delle terme di Roma o alla

cisterna di Santa Sofia a Istambul, capace di contenere circa 80.000 metri cubi, e costruita dall’imperatore Giustiniano I (527 – 565) oltre cinque secoli più tardi.
L’acqua per approvigionare la Piscina Mirabilis arrivava da lontano, precisamente da Serino (oggi in provincia di Avellino). Ciò grazie ad un acquedotto costruito sia per rifornire città come Napoli, Pompei ed Ercolano che la flotta. Si trattava dell’Aqua Augusta (Acquedotto del Serino) che, nel complesso delle sue diramazioni, misurava circa 140 chilometri. Un’opera imponente e costosissima per le difficoltà orografiche che gli ingegneri romani dovettero superare.
Nel 472 d.C., un’eruzione del Vesuvio pose fine all’operatività dell’acquedotto ed anche al rifornimento della Piscina Mirabilis. Da allora non è stata più utilizzata tant’è che, allo stato attuale, essa è ormai svuotata dell’acqua.
Plinio il Vecchio
Nei secoli che seguirono la caduta dell’impero romano la cisterna conobbe gli impieghi più vari. Nei tempi antichi fu utilizzata addirittura per combattimenti di gladiatori clandestini con relative scommesse. Poi, nel corso della seconda guerra mondiale anche come rifugio dai bombardamenti.
A comandare la flotta imperiale romana di Capo Miseno si alternavano ovviamente gli ammiragli più quotati. Merita sapere come nel 79 d.C., al momento dell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano, a comandare la Classis Misenensis era Gaio Plinio Secondo, più noto come Plinio il Vecchio (Como 23 d.C. – Stabia 25 Ottobre 79).
Anch’egli trovò la morte proprio in quel frangente. Infatti, tentando di salvare una famiglia amica a Stabia non riuscì con la sua nave a lasciare il porto di quella città a causa degli eventi trovandovi la morte.
Piscina Mirabilis visita
Per visitare la Piscina Mirabilis è necessario prenotare la propria partecipazione ad un gruppo guidato. La biglietteria si trova a Bacoli in Via dei Campi Elisi 1
Telefono: +39 081 0140916
Indirizzo e-mail:info@piscinamirabilisbacoli.it
Piscina Mirabilis visita http://piscinamirabilisbacoli.it/it
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- Bacoli: un murales per Enea e Anchise
- Pozzuoli: il mosaico dei lottatori
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